I reperti archeologici più significativi dell’isola sono tenuti qui, in tempi passati. sono stati esposti nel Museo archeologico di Corfù.
Il più interessante di questi reperti è il frontone occidentale di Gorgo in pietra (17 m. di larghezza e oltre 3 m. alte) e parte del tempio di Diana (590-580 A.C.), costruito da un artista in stile corinzio.
Il frontone greco più antico, ancora in esistenza, rappresenta il Gorgo alato circondato da serpenti, i due figli, Pegaso e Crisaore (secondo il mito, sono nati dal suo sangue dopo la sua decapitazione da Perseo) e due leoni-pantere, mentre sui lati si possono vedere le rappresentazioni delle battaglie dei Titani.
Secondo gli archeologi, il frontone aveva colori vivaci, mentre il Gorgo era connesso con Diana, la dea che ha protetto gli animali e le bestie.
Un’altro reperto da ammirare è parte del frontone sinistro arcaico trovato durante gli scavi nella zona di Figaretto (500 A.C.), che rappresenta una scena di un simposio di vini. Inoltre si possono ammirare reperti di epoca Neolitica, da Sidari, tra cui pentole, utensili e le teste di leone del tempio di Hera (VII secolo A.C.).
Altri interessanti reperti sono il Leone arcaico (VII secolo A.C.), scoperto vicino alla statua di Menekratis, così come un lavello bluastro dell’ Attica (VI secolo A.C.).
Tra gli altri, ci sono notevoli reperti dalle tombe di Garitsa (VII-VI secolo A.C.), dal tempio delle Rose (v secolo A.C.), dal tempio di Diana a Kanoni (480 A.C.), Mon Repo, dal tempio di Apollo, statuette di tipico artigianato antico, oggetti in rame e avorio, una lapide con le lodi per l’antico eroe Arnias, il capitello della colonna di Xembaros (VI secolo A.C.), e poi le monete, la più significativa raffigura una mucca, coniata dopo la liberazione di Corfù dai Corinzi.